Allarme chemioterapici. A rischio i farmaci anticancro: poco remunerativi

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Fonte: Articolo3

Esaurite le scorte dei farmaci anticancro. Le industrie farmaceutiche cessano la produzione per il crollo del prezzo sul mercato.


-Anita Aurigemma- 12 luglio 2012- E se i malati di cancro rischiassero di restare senza terapie perché quasi esaurite le scorte di chemioterapici?

Utopia o realtà? Realtà!

Secondo quanto riportato durante il congresso dell'Asco (American Society of Clinical Oncology), l'industria farmaceutica avrebbe deciso di non produrre più farmaci antitumorali, perchè poco remunerativi.

Il problema riguarderebbe prodotti ancora estremamente efficaci, ma dal brevetto ormai scaduto.

Il conseguente crollo del loro prezzo sul mercato, porterebbe introiti inferiori alle aziende produttrici. Da qui la scelta di toglierli dal commercio.

Così facendo, lo Stato non sarebbe più in grado di garantire ai malati cure adeguate, qualora ne avessero bisogno.

“La mancanza di farmaci è un problema per i medici, per le aziende, ma soprattutto per i pazienti” ha dichiarato Sandra Kweder, vice-direttrice dell'Ufficio nuovi farmaci della Fda, l'ente statunitense che regola l'immissione in commercio delle terapie.

Quando l'esaurimento delle scorte non riguarda problemi economici, la ragione può essere riconducibile ad un problema tecnico o alla chiusura dello stabilimento per la mancata osservanza delle norme che regolano gli standard qualitativi internazionali.

Per questo l'Fda, nella persona di Sandra Kweder, fa un appello alle aziende, invitandole ad un dialogo maggiore per un intervento tempestivo dell'ente, che andrebbe così a sopperire alla carenza di farmaci.

Per quanto riguarda il nostro Paese, Sergio Pecorelli, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), pur non nascondendo la sua preoccupazione, sottolinea la decisione di far produrre, almeno per il momento, i medicinali anticancro all'Istituto Farmaceutico Militare in caso di esaurimento scorte.

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