Fonte : Lettera43 19 febbraio 2012
Nuovo presunto caso di malasanità a Rovigo. Morta dopo una dose di chemioterapia e mancato soccorso: è l'accusa lanciata dai familiari di Carla Pilotto, una maestra di 52 anni di Cavarzere, in cura all'ospedale di Padova e poi a Rovigo. Secondo il racconto della figlia e della sorella, la donna, affetta da un carcinoma al seno, avrebbe accusato forti dolori addominali dopo la chemioterapia eseguita, appunto, a Padova e sarebbe poi stata trascurata dal personale del pronto soccorso dell'ospedale di Rovigo, dove si era successivamente recata.
I congiunti hanno atteso che venisse effettuato il funerale della donna per raccontare a Il Gazzettino i loro sospetti, che devono ancora essere confermati dai risultati dell'esame autoptico.
I FAMILIARI CONTRO L'OSPEDALE DI ROVIGO. Questa l'accusa della figlia: «Abbiamo cercato di farci sentire dagli infermieri, ma continuavano a seguire i programmi televisivi». Alla fine Carla Pilotto, sempre secondo il racconto dei familiari, è stata visitata in ambulatorio e le è stato somministrato un clistere. Subito dopo la tac e un'intera notte in barella.
LA DONNA È STATA OPERATA PER SOSPETTA PERITONITE. Solo il mattino successivo Carla è stata operata per una presunta peritonite. Ricoverata in rianimazione, è morta poi il 15 febbraio. Da Padova, Angelo Panozzo, responsabile della Farmacovigilanza dell'Istituto oncologico spiega di essersi attivato non appena segnalato il ricovero della paziente per un problema di ischemia intestinale.
Panozzo sostiene: «La quantità di farmaci somministrata è corretta come dosaggio, ma gravi reazioni alla chemioterapia possono accadere».
ASSESSORE DEL VENETO PROMETTE INDAGINI PIÙ ACCURATE. Successivamente l'assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto ha rivolto le sue condoglianze alla famiglia della signora Pilotto e ha assicurato loro che l'ospedale ha intenzione di fare «tutto il necessario perché ogni aspetto della vicenda venga chiarito aldilà di ogni ragionevole dubbio».
Coletto ha specificato di avere chiesto una dettagliata relazione sull'evolversi del caso ai responsabili dello Iov ed a quelli dell'Ulss 18, che dovrebbe già ricevere il 20 febbraio.
COLETTO: «NON VANNO TRATTE CONCLUSIONI AFFRETTATE». Infine l'assessore ha commentato: «È particolarmente importante che ogni passaggio trovi risposte inequivocabili, e che venga verificato nei minimi particolari quanto riferito dalla figlia della signora relativamente all'assistenza ricevuta al pronto soccorso di Rovigo». Coletto ha concluso: «In questi casi non vanno tratte conclusioni affrettate. Andremo a fondo della cosa e, se errori od omissioni saranno accertate, prenderemo le decisioni adeguate».
I FAMILIARI CONTRO L'OSPEDALE DI ROVIGO. Questa l'accusa della figlia: «Abbiamo cercato di farci sentire dagli infermieri, ma continuavano a seguire i programmi televisivi». Alla fine Carla Pilotto, sempre secondo il racconto dei familiari, è stata visitata in ambulatorio e le è stato somministrato un clistere. Subito dopo la tac e un'intera notte in barella.
LA DONNA È STATA OPERATA PER SOSPETTA PERITONITE. Solo il mattino successivo Carla è stata operata per una presunta peritonite. Ricoverata in rianimazione, è morta poi il 15 febbraio. Da Padova, Angelo Panozzo, responsabile della Farmacovigilanza dell'Istituto oncologico spiega di essersi attivato non appena segnalato il ricovero della paziente per un problema di ischemia intestinale.
Panozzo sostiene: «La quantità di farmaci somministrata è corretta come dosaggio, ma gravi reazioni alla chemioterapia possono accadere».
ASSESSORE DEL VENETO PROMETTE INDAGINI PIÙ ACCURATE. Successivamente l'assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto ha rivolto le sue condoglianze alla famiglia della signora Pilotto e ha assicurato loro che l'ospedale ha intenzione di fare «tutto il necessario perché ogni aspetto della vicenda venga chiarito aldilà di ogni ragionevole dubbio».
Coletto ha specificato di avere chiesto una dettagliata relazione sull'evolversi del caso ai responsabili dello Iov ed a quelli dell'Ulss 18, che dovrebbe già ricevere il 20 febbraio.
COLETTO: «NON VANNO TRATTE CONCLUSIONI AFFRETTATE». Infine l'assessore ha commentato: «È particolarmente importante che ogni passaggio trovi risposte inequivocabili, e che venga verificato nei minimi particolari quanto riferito dalla figlia della signora relativamente all'assistenza ricevuta al pronto soccorso di Rovigo». Coletto ha concluso: «In questi casi non vanno tratte conclusioni affrettate. Andremo a fondo della cosa e, se errori od omissioni saranno accertate, prenderemo le decisioni adeguate».
Domenica, 19 Febbraio 2012
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