Studi di ricerca clinica

Fonte: © Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori

Studi di Ricerca clinica della Struttura Semplice dipartimentale Oncologia Medica dei Tumori Mesenchimali dell'Adulto aperti all'arruolamento


Trabectedina (ET743) in pazienti affetti da liposarcoma mixoide/rotondocellulare con malattia metastatica o localmente avanzata pretrattati con chemioterapia con antraciclina e ifosfamide in associazione o in sequenza
Questo studio si propone di confermare osservazioni preliminari relative ad una elevata attività antitumorale di un nuovo farmaco, la Trabectedina (ET-743), in un sottogruppo di "liposarcomi", quelli di tipo "mixoide" o "rotondocellulare". Lo studio prevede il trattamento con Trabectedina in Pazienti che necessitino di una chemioterapia, perché portatori di una malattia non operabile e/o metastatica, e che abbiano già ricevuto in precedenza il trattamento medico convenzionale per i sarcomi dei tessuti molli, che in genere prevede l'associazione, nello stesso tempo o in sequenza, di un'antraciclina (Adriamicina o Farmorubicina) e dell'ifosfamide.


Studio di fase III multicentro, randomizzato, su trabectedina (Yondelis®) vs chemioterapia con regime contenente adriamicina per il trattamento in prima linea di pazienti con sarcoma associato a traslocazione cromosomica (TRS).
Questo studio clinico riguarda Pazienti portatori di alcuni tipi di sarcoma, associati ad una "traslocazione cromosomica", in fase avanzata e non protrattati con chemioterapia. In questi Pazienti, si confronta l'efficacia di un farmaco di recente introduzione, la Trabectedina, con una chemioterapia più convenzionale, cioè un regime comprendente Adriamicina (ADM) associata o meno a Ifosfamide


Studio clinico e farmacocinetico in aperto, multicentrico, di fase II su Zalypsis (PM00104) in pazienti affetti da sarcome di Ewing metastatico e/o localmente avanzato, inoperabile, dopo almeno una precedente linea chemioterapica.
Questo studio viene effettuato su pazienti che abbiano almeno 16 anni e che siano affetti da sarcoma di Ewing in fase avanzata e/o metastatica per i quali non è previsto, ad oggi, un trattamento convenzionale. Zalypsis è un nuovo alkaloide sintetico che ha mostrato un ampio spettro di attività antitumorali in studi pre-clinici in cellule tumorali e modelli animali ottenuti da diversi tipi di tumori solidi ed ematologici. È prevista la partecipazione di 6 centri in totale in Europa e negli Stati Uniti e l'arruolamento di 29 pazienti valutabili. Lo studio sarà costituito da due stadi: se nel primo stadio non ci sono pazienti che rispondono alla terapia dopo aver testato il farmaco su 12 pazienti valutabili, la sperimentazione terminerà. Se la sperimentazione passa al secondo stadio, saranno aggiunti altri 17 pazienti valutabili.


Studio di fase 3, multicentrico, in aperto, randomizzato, per confrontare l'efficacia e la sicurezza di eribulina verso dacarbazina in soggetti affetti da sarcoma dei tessuti molli.
L'obiettivo di questo studio è valutare l'impatto prognostico di eribulina in pazienti con diagnosi di leiomiosarcoma o liposarcoma in fase avanzata (localmente avanzato o metastatico), dopo fallimento di almeno due precedenti linee di chemioterapia. L'eribulina è un analogo sintetico di una sostanza derivata da una spugna marina e fa parte di una nuova classe di agenti antineoplastici. La dacarbazina è un farmaco che normalmente viene utilizzato nei sarcomi dei tessuti molli che appartiene ad un gruppo di agenti chemioterapici detti alchilanti. Lo studio verrà condotto in circa 130 centri a livello europeo e internazionale, e prevede un totale di 450 pazienti, assegnati in maniera casuale ad effettuare eribulina o dacarbazina.


Studio multinazionale, randomizzato, in doppio cieco verso placebo di AVE8062 (25 mg/m2), somministrato ogni 3 settimane, ai pazienti con sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato, in associazione con cisplatino (75 mg/m2) dopo il fallimento di antraciclina e ifosfamide
Scopo di questo studio è valutare l'impatto prognostico di AVE8062 associato a cisplatino in pazienti con diagnosi di sarcoma dei tessuti molli in fase localmente avanzata o metastatica che abbiano fallito il trattamento con antracicline e ifosfamide. AVE8062 è un inibitore della polimerizzazione della tubulina che agisce contro la vascolatura tumore-associata. Questo agente antivascolare ha mostrato una potente attività antitumorale in diversi modelli di tumori umani così come una significativa attività sinergica, anche a basse dosi, quando usato in combinazione con altri agenti citotossici. I pazienti verranno assegnati in maniera casuale alla terapia con AVE8062 (braccio sperimentale) + cisplatino o placebo (braccio di controllo) + cisplatino Lo studio prevede la partecipazione di circa 50 centri a livello internazionale e l'arruolamento di circa 300 pazienti in totale.


NGR016: Studio randomizzato di fase II sulla somministrazione di NGR-hTNF a due livelli di dose in ionoterapia o in combinazione con doxorubicina in pazienti affetti da sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato (IPR/23).
Questo studio si propone di valutare l'attività di due diversi livelli di dose di NGR-hTNF, come singolo agente o in associazione alla chemioterapia con Doxorubicina. NGR-hTNF è un agente antivascolare, la cui azione è diretta contro una proteina espressa dai vasi tumorali. Si tratta di uno studio randomizzato suddiviso in 4 bracci di trattamento. In particolare, i Pazienti che hanno già ricevuto una chemioterapia con antraciclina ad una dose superiore a 300 mg/mq per la Doxorubicina riceveranno il farmaco in monoterapia e verranno assegnati ad un braccio di trattamento con NGR-hTNF a basse dosi oppure ad un braccio di trattamento con NGR-hTNF a dosi più elevate. I Pazienti che hanno ricevuto una chemioterapia con antraciclina ad una dose inferiore a 300 mg/mq per la Doxorubicina o che non hanno mai ricevuto una chemioterapia con antraciclina riceveranno il farmaco in associazione alla Doxorubicina e verranno assegnati ad un braccio di trattamento con NGR-hTNF a basse dosi oppure ad un braccio di trattamento con NGR-hTNF a dosi più elevate. È previsto l'arruolamento di 96 pazienti in totale, 24 per ogni braccio di trattamento.


Studio di fase II, randomizzato ma non comparativo, per valutare l'attività di trabectedina oppure gemcitabina + docetaxel in pazienti affette da leiomiosarcoma dell'utero in recidiva locale o a distanza e pretrattate con chemioterapia convenzionale.
Il farmaco trabectedina è stato approvato per il trattamento dei sarcomi delle parti molli. Questo studio vuole raccogliere informazioni più specifiche sull'efficacia della trabectedina nella terapia del leiomiosarcoma dell'utero (un tipo particolare di sarcoma delle parti molli). In questo studio è previsto che alcune pazienti vengano trattate con l'altro schema approvato per questa malattia (gemcitabina + docetaxel) allo scopo di poter meglio caratterizzare l'utilità della trabectedina. Lo studio prevede la partecipazione di circa 20 centri in Italia e l'arruolamento di 109 nel braccio di trattamento con trabectedina e 40 pazienti nel braccio di trattamento con gemcitabina+docetaxel.


Protocollo Europeo per il trattamento dei sarcomi dell'osso in pazienti con età superiore ai 40 anni.
Obiettivo di questo studio è valutare l'efficacia e la tossicità correlata a chemioterapia in Pazienti di 41-65 anni con sarcoma ad alto grado dell'osso trattati con un regime a tre farmaci comprendente Adriamicina, Ifosfamide e Cisplatino, e con l'aggiunta di Metotrexate nei pazienti con scarsa risposta istologica.


Studio di fase II multicentrico e in aperto su Denosumab in soggetti con tumore osseo a cellule giganti.
Si tratta di uno studio multicentrico, internazionale, non-controllato, di fase II, incentrato sulla valutazione del profilo di sicurezza di denosumab. Lo studio viene condotto in circa 30 istituzioni nel modo, di cui 2 italiane. L'arruolamento sarà di tipo competititvo. Sono previsti due coorti di pazienti. Nella prima coorte saranno compresi i pazienti con malattia localmente avanzata o metastatica non resecabile, nella seconda i pazienti con malattia resecabile solo con chirurgia demolitiva. Il numero di pazienti che parteciperanno allo studio verrà definito nel corso dello studio stesso. Un'analisi ad interim è prevista per ogni gruppo di 50 pazienti che abbiano completato almeno 6 mesi di trattamento. Nei pazienti che non vanno incontro a chirurgia si prevede che il trattamento venga proseguito indefinitamente sino a progressione di malattia o comparsa di tossicità. Nei pazienti trattati che vengano sottoposti a chirurgia completa il trattamento verrà proseguito per 6 mesi dopo la chirurgia, previa evidenza all'esame istologico di risposta patologica completa o parziale. Nei pazienti responsivi e che abbiano sospeso il trattamento dopo chirurgia completa come previsto, il trattamento potrà essere ripreso in caso di recidiva di malattia dopo sospensione.


Studio di fase II per valutare l'efficacia di nipotini nella tenosinovite villo nodulare pigmentata/tumore a cellule giganti della sinovia (PVNS/TGCT).
La tenosinovite villonodulare pigmentata è un tumore raro benigno, ad aggressività locale, a partenza da una struttura presente all'interno delle articolazioni che si chiama sinovia. Si tratta di una malattia che interessa più spesso pazienti giovani adulti e che nella maggior parte dei casi guarisce con la chirurgia. Tuttavia, in una minoranza di casi, la malattia recidiva localmente e non può essere ulteriormente operata o può esserlo solo con interventi demolitivi o comunque gravati da un importante esito funzionale. Nilotinib è un farmaco diretto contro diversi recettori tra cui uno, chiamato MCSF, presente sulle cellule tumorali dei pazienti affetti da PVNS. L'attività antitumorale di Nilotinib non è stata ancora valutata in questa malattia. Tuttavia vi sono delle segnalazioni preliminari di attività di Imatinib, un altro farmaco ad attività molecolare mirata con caratteristiche simili a Nilotinib e in grado come Nilotinib di inibire MCSF. Nilotinib ha il vantaggio di essere in generale meglio tollerato rispetto ad Imatinib, è già stato registrato nel trattamento della leucemia mieloide cronica ed è attualmente oggetto di studio anche in altri tumori come i tumori stromali gastrointestinali (GIST). Lo studio prevede la partecipazione di 16 centri a livello internazionale e l'arruolamento di circa 50 pazienti.



Studio di Fase 2, in doppio cieco, controllato con placebo per valutare la sicurezza e l'efficacia di IPI-926 in pazienti con condrosarcoma localmente avanzato o metastatico.
Questo studio è uno studio di fase II, multicentrico, internazionale, randomizzato in doppio cieco verso placebo, su IPI926. IPI-926 è un farmaco detto ad azione molecolare mirata, cioè diretto contro una proteina che può essere espresse dalla cellula tumorale e il cui coinvolgimento è importante nella crescita della malattia. In particolare IPI-926 è diretto contro una proteina chiamata Smo, espressa nel condrosarcoma, e appartenente a una famiglia di proteine, dette della famiglia di Hedgehog, che in studi preclinici si sono dimostrate importanti nella crescita di questo tipo di tumore. L'attività antitumorale di IPI-926 nei Pazienti portatori di condrosarcoma non è ancora nota, anche vi sono dei dati preliminari che sembrerebbero supportare questa possibilità. IPI-926 è peraltro in questo momento in studio anche in altri tumori, come il tumore del pancreas. Lo studio viene condotto in due centri in Italia e prevede la partecipazione di un massimo di 110 Pazienti in circa 1 anno a livello mondiale.


Studio di fase II su imatinib in combinazione con RAD001 (everolimus) nei Pazienti affetti da cordoma in fase avanzata.
Questo studio si propone di esplorare l'attività di Imatinib in combinazione a RAD001 (Everolimus) in Pazienti affetti da cordoma PDGFRB e/o PDGFB, e mTOR e/o S6 e/o 4BP1 positivo. Lo studio prevede il trattamento con RAD001 (Everolimus) in combinazione ad Imatinib di Pazienti portatori di una malattia non operabile e/o di un'estensione di malattia a distanza, che abbiano o che non abbiamo già ricevuto in precedenza altri trattamenti medici, poiché non esiste ad oggi un trattamento chemioterapico standard in questa malattia. Imatinib e RAD001 sono due farmaci detti ad azione molecolare mirata. In particolare Imatinib è diretto contro diversi recettori tra cui uno, chiamato PDGFRB, la cui espressione può essere messa in evidenza nella maggior parte dei cordomi. RAD001 è invece diretto contro un'altra proteina, chiamata mTOR, che anche può essere attivata in questo tumore, come confermato dal riscontro di positività di mTOR o di uno dei suoi effettori, chiamati S6 o 4BP1. Lo studio verrà condotto unicamente presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e prevede l'arruolamento di 40 pazienti in circa 30 mesi.


Studio di fase II su lapatinib in cordomi in fase avanzata positivi a EGFR/Her2NeU.
Questo studio clinico viene effettuato in Pazienti con cordoma EGFR/Her2Neu positivo che abbia un'estensione locoregionale o a distanza e per i quali non sia possibile la chirurgia se non a prezzo di un intervento demolitivo. Il farmaco antitumorale che si vuole valutare, lapatinib, è diretto contro 2 recettori, EGFR e Her2NeU, che sono espressi sulle cellule tumorali in alcuni casi di cordoma. L'attività antitumorale di lapatinib nei cordomi non è ancora nota, mentre è già noto esso può essere attivo in alcuni altri tumori come il carcinoma della mammella, malattia per la quale il farmaco è già registrato. Lo studio viene condotto in due centri in Italia e prevede l'arruolamento di un massimo di 18 pazienti.


DOVIGIST: studio di Fase II per valutare l'efficacia e la sicurezza di dovitinib (TKI258) in pazienti con tumore stromale gastrointestinale refrattario e/o intollerante ad imatinib.
Dovitinib appartiene ad una classe di farmaci conosciuti come inibitori dei recettori tirosin-chinasici, proteine che mediano la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule tumorali. In studi di laboratorio, è stato evidenziato che dovitinib riduce e rallenta la crescita di numerose cellule tumorali. In particolare, i dati degli studi di fase I e II finora condotti con Dovitinib in Pazienti con diversi tipi di tumore dimostrano che questo farmaco è potenzialmente in grado di ridurre la massa tumorale o di arrestarne la crescita, quindi di prolungare l'intervallo libero da progressione e in linea di principio la sopravvivenza. Scopo di questo studio clinico è valutare l'efficacia e la sicurezza di dovitinib (TKI258) in Pazienti affetti da GIST resistenti e/o intolleranti ad Imatinib. Si prevede di arruolare in totale 29 pazienti in 10-15 centri europei in un periodo di 12 mesi. La durata stimata del trattamento sarà di circa 9 mesi.

Nessun commento:

Posta un commento