1) CANCRO, ECCO LA PIANTA VELENOSA CHE UCCIDE LE CELLULE MALATE
Fonte: Cadoinpiedi.
Un nuovo farmaco sperimentale derivato da una pianta
velenosa potrebbe uccidere le cellule cancerogene.
Un nuovo farmaco sperimentale derivato da una pianta
velenosa potrebbe uccidere le cellule cancerogene. A sostenerlo è uno studio
realizzato dalla Johns Hopkins Cancer Center negli Usa,
condotto dal dottor Johm Isaacs e pubblicato recentemente sullo Science
Translational Medicine.
La pianta in questione è la Thapsia Garganica, che
contiene una sostanza in grado di contrastare i tumori, soprattutto quelli alla
prostata. La pianta produce la tapsigargina, sostanza tossica conosciuta fin
dall'antica Grecia.
Da questa sostanza, i ricercatori sono riusciti a ricavarne un farmaco, denominato G202, per il trattamento medico dei tumori. Il farmaco è stato prodotto modificando chimicamente la tapsigargina in modo da detossificarla: "Il nostro studio ha permesso di riprogrammare le molecole di questo veleno in modo da renderele inoffensive per i tessuti sani. Una volta giunti alle cellule del cancro, la tossicità viene riattivata e le cellule dannose vengono uccise", ha dichiarato Samuel Denmeade, ricercatore a capo dello studio.
Attualmente il farmaco è in fase sperimentale. Testato su 29 pazienti con carcinoma prostatico in fase avanzata, ha dato buoni risultati dopo un trattamento di 30 giorni, riducendo le dimensioni delle cellule cancerogene del 50%.
Come agisce il farmaco? La sostanza raggiunge il tumore senza danneggiare i tessuti sani. Viene rilasciata poi una proteina che inibisce la protezione che fa da scudo al tumore, in questo modo il farmaco G202 può andare all'attacco.
Da questa sostanza, i ricercatori sono riusciti a ricavarne un farmaco, denominato G202, per il trattamento medico dei tumori. Il farmaco è stato prodotto modificando chimicamente la tapsigargina in modo da detossificarla: "Il nostro studio ha permesso di riprogrammare le molecole di questo veleno in modo da renderele inoffensive per i tessuti sani. Una volta giunti alle cellule del cancro, la tossicità viene riattivata e le cellule dannose vengono uccise", ha dichiarato Samuel Denmeade, ricercatore a capo dello studio.
Attualmente il farmaco è in fase sperimentale. Testato su 29 pazienti con carcinoma prostatico in fase avanzata, ha dato buoni risultati dopo un trattamento di 30 giorni, riducendo le dimensioni delle cellule cancerogene del 50%.
Come agisce il farmaco? La sostanza raggiunge il tumore senza danneggiare i tessuti sani. Viene rilasciata poi una proteina che inibisce la protezione che fa da scudo al tumore, in questo modo il farmaco G202 può andare all'attacco.
2) Cancro, scoperta pianta velenosa che uccide le
cellule malate
Fonte: ibtimes.
Di Candido Romano | 17.07.2012 09:02 CEST
Uccidere le cellule cancerogene grazie a un nuovo farmaco
sperimentale derivato da una pianta fin ora ritenuta velenosa. Lo
sostiene uno studio portato avanti dalla Johns
Hopkins Cancer Center negli Usa, guidato dal dottor Johm Isaacs,
ingegnere biomedico, pubblicato su Science
Translational Medicine.
Gli scienziati hanno condotto alcuni studi su una
pianta chiamata Thapsia Garganica, in particolare su una sostanza
contenuta in essa che potrebbe essere efficace contro i tumori, soprattutto
riguardo quelli alla prostata, molto diffusa tra gli uomini. Questa pianta, che
cresce nella regione del Mediterraneo, produce la tapsigargina,
noto per la sua tossicità verso gli animali, le cui proprietà velenose sono
conosciute fin dall'antica Grecia. Veniva infatti chiamata "carota della
morte", dato che uccideva i cammelli che la mangiavano.
Ma è proprio grazie a questa pianta velenosa che i
ricercatori sono riusciti a ricavarne un farmaco per il trattamento medico dei
tumori. Il farmaco derivato da questa sostanza si chiama G202 ed
è stato ottenuto modificando chimicamente la tapsigargina in modo da detossificarla:
"Il nostro studio ha permesso di riprogrammare le molecole di questo
veleno in modo da renderele inoffensive per i tessuti sani. Una volta giunti
alle cellule del cancro, la tossicità viene riattivata e le cellule dannose
vengono uccise", ha dichiarato Samuel Denmeade, ricercatore a
capo dello studio.
Attualmente il farmaco sperimentale è il fase I e viene
testato su 29 pazienti con carcinoma prostatico in fase avanzata. In 30 giorni
di trattamento con il farmaco G202 si è vista una riduzione del 50 per
cento delle dimensioni di cellule umane del cancro al seno, alla
vescica e al rene. Insomma le dimensioni del tumore si sono dimezzate.
Ma come funziona questa sostanza all'interno del corpo? Una
volta iniettata arriva al punto dove si trova il tumore viaggiando nel flusso
sanguigno, senza ovviamente danneggiare i tessuti sani. Viene rilasciata poi
una proteina che inibisce la protezione che fa da scudo al tumore, in questo
modo il farmaco G202 può andare all'attacco. Una scoperta davvero importantissima
per l'oncologia medica.
Nessun commento:
Posta un commento