Chemioterapia personalizzata per il cancro al seno

Fonte: Italiasalute.

 Studio sottolinea la possibilità di prevedere le reazioni avverse al trattamento


Uno studio belga dell'Università di Louvain ha illustrato, in base all'analisi della variabilità genetica connessa con la tossicità della chemioterapia, la possibilità di prevedere quali pazienti colpite da tumore mammario subiranno le peggiori conseguenze in termini di effetti collaterali.
La ricerca è stata presentata nel corso dell'annuale Conferenza europea sul cancro al seno da un team guidato da Christof Vulsteke, che ha analizzato il Dna di oltre 1000 pazienti affette da cancro al seno e curate fra il 2000 e il 2010 con tre farmaci chemioterapici comuni, fluorouracile, epirubicina e ciclofosfamide.
I ricercatori belgi hanno messo a confronto la variabilità dei geni sollecitati dalla metabolizzazione dei tre medicinali con gli effetti collaterali registrati: “abbiamo scoperto che la variazione genetica in un gene - ha spiegato Vulsteke - era altamente correlata con gli effetti collaterali chemioterapici. Testare questo gene prima di iniziare la chemioterapia permetterebbe di modulare il regime chemioterapico in modo da adattare la terapia alla paziente''.
Le pazienti ricevono in genere un trattamento standard che presenta spesso effetti collaterali anche molto pesanti e diversificati a seconda dei casi. Gli effetti più comuni sono l'indebolimento del sistema immunitario, sanguinamento, infezione delle mucose, infiammazione intestinale, nausea, vomito e disidratazione: “la nostra ricerca ci ha fatto compiere un importante passo in avanti verso la prescrizione di un trattamento chemioterapico personalizzato. Nel 2016 avremo una valutazione molto accurata dell'impatto della variazione genetica sulla sopravvivenza al cancro al seno e sulla recidiva'', ha concluso il ricercatore belga.
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23/03/2012 Andrea Piccoli 

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