La chemioterapia potrebbe danneggiare il cervello nei casi di cancro al seno

Fonte: Saluteolistica (in italiano), Dailymail (in inglese).

Di Sadie Whitelocks

  • Uno studio scopre che i pazienti che si sono sottoposti alla terapia hanno avuto attività sensibilmente inferiori nelle parti cerebrali deputate a memoria e pianificazione
  • Le scoperte potrebbero spiegare il 'chemo brain' - un termine usato per descrivere il pensiero annebbiato e i vuoti di memoria che seguono alla chemioterapia.

 


La chemioterapia potrebbe danneggiare il cervello nei pazienti affetti da cancro al seno, hanno avvisato alcuni scienziati.
Uno studio d'avanguardia ha scoperto che pazienti con cancro al seno che si erano sottoposti al trattamento - che utilizza la medicina per uccidere le cellule cancerose-
avevano significativamente meno attivita' nella parte del cervello responsabile per la memoria e la programmazione, rispetto a pazienti non trattati.

Dei ricercatori della Stanford University credono che le scoperte fatte potrebbero spiegare il fenomeno "cervello chemio" ( 'chemo brain' ): un termine usato per descrivere il fenomeno di pensiero annebbiato e vuoti di memoria a seguito di sedute di chemioterapia.

L'autrice principale, Shelli Kesler ha detto:  'Questa è una enorme convalida per queste donne che dicono ai loro dottori "qualcosa in me non sta funzionando"
La ricerca ha coinvolto 25 pazienti con cancro al seno, che erano state trattate con la chemioterapia: 19 pazienti con cancro al seno chr avevano avuto operazione chirurgica e altri trattamenti e 18 donne sane.
A tutte veniva chiesto di fare una mappatura ad albero di un tema, convolgendo le capacità di problem-solving mentre la loro attività cerebrale veniva monitorata attraverso la risonanza magnetica funzionale (fRMI).
A ogni partecipante veniva anche chiesto di completare un questionario che attestasse le loro capacità cognitive.

Le 25 pazienti che erano state trattate con la chemio hanno fatto piu' errori nei test cognitivi e la scansione ha rivelato una attivita' ridotta in parti del cervello responsabili per la memoria, il controllo cognitivo e la pianificazione.

La Kesler ha aggiunto: 'Questo indica che quando una paziente riferisce che sta lottando con questo tipo di problemi, c'è una buona probabilita' che ci sia stato un cambiamento nel cervello".

Lo studio, pubblicato negli archivi di Neurologia (Archives of Neurology) sostiene le scoperte fatte precedentemente; i pazienti di cancro da lungo tempo lamentano effetti collaterali neurologici, come la perdita di memoria a breve raggio e, in casi estremi, perdita della vista e e persino demenza a seguito della chemioterapia.

Ma di regola i medici non hanno dato retta a queste lamentele attribuendole allo stress causato dalla diagnosi di cancro e dal suo trattamento.

La Kesler ha detto che il prossimo passo è iniziare ad indagare quali pazienti sono piu' vulnerabili a questo tipo di deficit causato dalla chemio, amministrata sia sotto forma di pasticche, che via iniezione o endovena.

Uno studio del 2008 fatto dalla University of Rochester Medical Center (URMC) e dalla Harvard Medical School ha collegato una medicina ampiamente utilizzata nella chemio, il 5-fluorouracil (5-FU), al deterioramento delle cellule cerebrali sane.

Un altro autore eminente, Mark Noble ha detto:  'E' chiaro che, in alcuni pazienti, la chemioterapia pare attivare una condizione degenertiva nel sistema nervoso centrale'.



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