Adolescenti affetti da tumore preoccupati per la loro fertilità


"L'inferno è lastricato da buone intenzioni." (Samuel Johnson)


La chemioterapia è una delle armi più potenti per debellare un tumore, ma sempre più spesso ci si inizia a chiedere quali sono le ricadute nella qualità della vita dei pazienti sopravvissuti al cancro, che devono fare i conti con le conseguenze dei farmaci chemioterapici, come la sterilità nelle donne. I ricercatori del Moffitt Cancer Center  hanno scoperto che gli adolescenti con recenti diagnosi di cancro hanno forti preoccupazioni circa la loro capacità di avere figli se dovessero sopravvivere alla malattia.
Inoltre, gli strumenti di indagine che sono stati utilizzati finora non si sono rivelati efficaci. Secondo l’autore principale dello studio, P. Gwendolyn Quinn, membro associato presso il Moffitt e direttore del Survey Methods Core Facility, spesso sono i genitori a rispondere per i figli e questo invalida il quadro della reale percezione del probelma da parte degli adolescenti.
Lo studio è stato pubblicato in un recente numero di Pediatrics.
“Il nostro studio ha trovato imprecisioni nelle risposte dei genitori sui previsti problemi riproduttivi dei loro figlii”, ha detto Quinn. “I genitori spesso sottovalutano le preoccupazioni delle loro figlie di avere bambini in futuro. Queste false percezioni dei genitori suggeriscono che gli strumenti di indagine sulla salute legata alla qualità della vita  sono inadeguate per gli adolescenti con il cancro.”
Per effettuare questo studio, il team di ricerca ha intervistato 14 adolescenti dai 12 ai 18 anni a cui è stato recentemente diagnosticato il cancro negli ospedali di St. Petersburg, in Florida, e Orange, in California. Hanno anche intervistato un genitore di ciascuna paziente, nella maggior parte dei casi madri, a cui è stato chiesto di prevedere come la loro bambina avrebbe risposto a domande specifiche riguardanti la fertilità e le  preoccupazioni per il futuro riproduttivo.
Le audio-interviste con  pazienti e genitori sono state condotte separatamente per garantire che i genitori non chiedessero le  risposte agli adolescenti o impedissero ai loro figli di esprimere i loro sentimenti. Sono state intervistate quattordici coppie di adolescenti-genitori. Uno degli obiettivi della ricerca era quello di determinare se gli strumenti di indagine su questo problema fossero adeguati.
Le domande nelle interviste variavano dal chiedere se un giorno il partecipante avrebbe voluto avere un bambino, a “senti che puoi parlare con i tuoi genitori di fertilità?” e di come si sentirebbe se scoprisse di non poter avere un bambino in futuro.
“Il 64% dei genitori ha fornito risposte che erano incongruenti con quanto pensato dai loro figli”, ha spiegato Quinn. “Ad esempio, la metà dei genitori che hanno detto che la propria figlia non voleva sapere dei rischi per la fertilità a causa delle cure contro il cancro si sbagliava.”
I ricercatori hanno anche scoperto che il 75% dei genitori che hanno detto che la propria figlia non si preoccupava di avere un bambino in futuro si sbagliavano.
“Nel complesso, i genitori hanno spesso sottovalutato le preoccupazioni riproduttive loro figlie nella ricerca”, ha detto Quinn. “La maggior parte degli adolescenti ha riportato un forte desiderio di genitorialità per il futuro, mentre i genitori si aspettavano che le loro figlie fossero desiderose prima di tutto di sopravvivere.”
I ricercatori hanno anche concluso che le indagini utilizzate per stabilire la qualità della vita dei sopravvissuti al cancro spesso permettono di delegare le risposte ai genitori”, e quindi non sono adatte per l’acquisizione di specifiche emozioni e sentimenti da coloro che sono colpiti dall malattia.”
“I nostri risultati suggeriscono che una discussione aperta sul proprio desiderio di diventare genitori con la propria famiglia dovrebbe essere incoraggiata nei pazienti adolescenti prima di iniziare un trattamento chemioterapico,” ha concluso Quinn.

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